Primo Maggio di lotte e di speranze
Lavoro

Primo Maggio di lotte e di speranze

Le tradizionali riflessioni sul Primo Maggio, che da sempre hanno riguardato i temi dello sviluppo, del lavoro e dell’unità sindacale, quest’anno, a causa della pandemia che ha colpito il Paese, debbono fare i conti soprattutto con la gravissima crisi economica che stiamo attraversando. Tuttavia, qualche altra considerazione è possibile sia sul ruolo della politica, sia sulla eccezionalità
dei provvedimenti e delle risorse da mettere in campo per favorire la ripresa della vita civile, economica e lavorativa, che deve avvenire in condizioni di massima sicurezza per i cittadini e i lavoratori.
Nessuna scorciatoia è ammessa sui temi della salute, perché ancora una volta, il credo ultraliberista, con i suoi controversi modelli di sviluppo, ha mostrato di considerare irrilevanti i diritti delle persone, per concentrarsi esclusivamente sulle “fette di mercato”. Come è avvenuto per gli anziani, un grande patrimonio morale per la Nazione nella quale hanno costruito un welfare inimmaginabile in altri Paesi del mondo, che ora, con spregevole cinismo, come piace dire al Papa, vengono considerati “gli scarti della società”.
È quello stesso liberismo che da sempre strumentalizza la contrapposizione tra la salute e l’ambiente e sottovaluta pericolosamente l’intreccio esistente tra la crisi economica, quella ambientale e quella migratoria, che rappresentano tre grandi sfide per l’umanità.
Per fortuna, la solidarietà dimostrata in queste settimane dal popolo italiano, ha saputo arginare le pulsioni sovraniste, rivalutando il sentimento nazionale e guardando con più realismo al problema
dei migranti. Migliaia di questi, infatti, vivono clandestinamente ed in condizioni di semischiavitù, per cui è ora che vengano regolarizzati ed immessi nel mercato del lavoro, per aiutare la ripresa produttiva del Paese; non oso immaginare come sarebbe stata gestita la crisi da parte di certe forze politiche, se il virus fosse arrivato dai “barconi”.
Anche le polemiche antieuropeiste escono sconfitte, perché nel profetizzare strumentalmente la morte dell’Europa, nascondono il fatto che sono proprio i Paesi a guida sovranista che ne mortificano gli orizzonti ideali e solidali.
Infine per quanto riguarda la Puglia, in questo drammatico frangente essa ha saputo rimboccarsi le maniche, affrontando l’emergenza grazie all’impegno e al coraggio di tanti, in primo luogo degli operatori sanitari e delle forze dell’ordine, ma anche grazie al lavoro straordinario del Governo regionale nel coordinare le azioni sul territorio e nel reperire le risorse, a partire dai 450milioni di euro a favore del sistema produttivo e delle vecchie e nuove fragilità sociali, somma che potrà aumentare non appena sarà concluso l’accordo col Governo nazionale.
Questa Festa del Lavoro, perciò, così diversa da tante altre, ci chiede di affrontare il difficile futuro che abbiamo di fronte, con spirito unitario e con grande senso di responsabilità, da tenere insieme col filo rosso della concretezza e della solidarietà.
Buon Primo Maggio a tutti.  
Top